business plan start up

Negli ultimi anni sono state molte le start up che sono nate come intuizione da parte di gruppi di persone e si sono diffuse a livello mondiale, poi acquistate da multinazionali o da società di maggiore prestigio.
Il fine di una start up è infatti quello di farsi promuovere da un investitore, in quanto si tratta di un’idea che viene venduta al migliore offerente, per poi essere sviluppata con i fondi necessari dai suoi creatori o al di fuori del luogo di provenienza.
Per rendere un prodotto, un servizio o un’app appetibile sul mercato, è opportuno che sia sostenuta da dati e studi molto accurati, che devono essere presentati al mondo esterno per convincerlo a scommettere.
In questo contesto si colloca appunto il business plan, così come realizzato da piattaforme tipo https://b-plannow.com/, che si occupano di aiutare gli ideatori a organizzare la documentazione raccolta a sostegno della propria proposta.
Le start up possono essere sostenute sia da enti privati sia pubblici e, a maggior ragione in questo settore che necessita di trasparenza, è opportuno che ogni elemento sia catalogato correttamente e che le verifiche siano riportate in forma chiara e leggibile, soprattutto se si tratta di dati.

In cosa consiste il business plan per start up

Se hai deciso di creare una start up, sappi che il business plan sarà un documento essenziale che ti sarà richiesto da tutti gli investitori, così che possano decidere se scommettere o meno sulla tua idea.
In particolar modo sono gli enti pubblici o gli istituti di credito a pretendere un ragguaglio di questo genere, che comprende la descrizione di tutte le strategie aziendali che saranno messe in atto per portare a termine degli obiettivi, anch’essi specificati nel breve, medio e lungo termine.
Il loro raggiungimento non può prescindere da esecutori, materiali o meccanici, pertanto in questa sede dovrebbe essere pianificata una struttura societaria ben precisa, che tenga conto della forza lavoro idonea e della strumentazione utile al conseguimento del fine ultimo, procedendo per step dove utile.

Perché è così importante per una start up possedere un business plan

Immagina che ti venga proposta un’idea affascinante che però è tutta nella testa del suo creatore, senza alcun elemento che possa essere toccato con mano.
Ti fideresti a investire il tuo denaro in questo progetto? Certamente la risposta è negativa e per questo nasce il business plan, un documento che fissa nero su bianco l’idea a 360 gradi, partendo dagli obiettivi per definire le strategie, le necessità, i tempi e il capitale necessario all’avviamento e alla gestione.
Questo viene compilato solitamente da coloro che elaborano l’idea, che attualmente possono contare su una serie di portali web che aiutano tramite una compilazione già preimpostata che consente di non dimenticare o tralasciare alcun elemento.
La banca, in particolare, non procederà nemmeno all’ascolto del progetto se non accompagnato da un documento del genere, che è di fatto una sorta di carta d’identità da poter osservare in fase preliminare, che contiene i dettagli e chiarisce eventuali problematiche che dovessero insorgere in futuro.

Come si compone un business plan

Un business plan si compone in primo luogo di un declaimer, cioè una sezione dedicata alla questione legale, così da prevenire tutte le eventuali controversie che possono svilupparsi nel tempo.
Il secondo elemento è la descrizione dettagliata dell’azienda, partendo dal suo organigramma e affidando a ogni figura un compito specifico.
Ogni ambito deve essere dettagliato riguardo agli obiettivi, alla forza lavoro necessaria e ai macchinari se presenti, così da definire il comportamento della società durante lo svolgimento della propria attività.
Il terzo e più importante aspetto è quello della mission e vision, cioè la motivazione con la quale nasce la start up, la strada che intende intraprendere e il tipo di livello che si desidera raggiungere.
Può essere fissato un importante obiettivo finale, ma spesso si procede per step, che però devono essere dichiarati in fase preliminare per consentire agli investitori di poter scommettere su una scalata definita e non solo aleatoria.